Ma come la mettiamo quando i libri cominciano a mancarti davvero? Quando i gorghi della vita finiscono per travolgerti e vorresti avere il tempo di fermarti almeno un po', di ragionare sul mondo attraverso il filtro delle molte pagine che compongono un buon libro, e non solo attraverso gli impulsi indotti della pubblicità, gli allarmismi dei telegiornali, la conoscenza di troppo rapido accesso e consumo di internet?
In cinque anni di Università non si può certo dire che non abbia letto: tra i volumi studiati e quelli che mi sono presa la libertà di leggere durante le vacanze, non si può dire che il pane letterario mi sia mancato. Alla prima serie appartengono i meravigliosi libri di letteratura greca di Susanetti, ma anche quelli studiati per geografia come il Farinelli, o per Teoria della Letteratura, come Racine ed Holderlin; nella seconda serie tengo Steinbeck, Fruttero e Lucentini, D.H. Lawrence, Virginia Woolf.
Oltre all' Ermanno Olmi di Centochiodi ho incrociato in questo mese anche il Grimaldi e il Moretti di Caos Calmo, il Truffaut di Jules e Jim; il Polanski di Oliver Twist, Dan Brown; Le cronache di Narnia, titoli di psicologia (Teresa Brennan e Alice Miller), Edith Stein: dal puro intrattenimento alle complesse dinamiche dei sentimenti, temi di educazione e identità di genere. E l'intrattenimento puro di un romanzo che fa piacere leggere. Ora sto finendo la Stein, Narnia aspetta a Padova. Attendono al varco Maggiani e Il corpo di Diotima.
Perché il problema, in questi cinque anni, non sono i libri che non ho letto. Ma quelli che ho lasciato a metà.
Tempo per leggere pochissimo, anche se ben sfruttato, ma rimane quel bisogno di leggere di più, di leggere sempre. Così anche dopo la laurea, dopo i concorsi e dopo lo sbigottimento di rendermi conto che avevo del tempo da spendere, mi sono messa a leggere. Con il proposito di non tornare ad essere una persona che non ha il tempo di leggere. Se ad una cosa servirà l'essere pendolare, sarà proprio questa: regalerò volentieri le mie due ore di viaggio alle pagine di qualche libro: l'elenco di sopra è ancora orfano di autori russi, francesi e di un po' di pubblicazioni recenti.
"Tutti i libri del mondo non valgono un caffè con un amico", ma se questi due amici sono due lettori, quel caffè avrà un sapore completamente diverso. (Penso, in particolare, a Roberta e a Michela: è solo per poterlo dedicare a loro che lascio questo post così insopportabilmente lungo e autoriflessivo, mentre volevo solo parlare dei libri che ho letto, che trovate, invece, nei vari link).
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